La paura del giudizio degli altri

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20 Novembre 2013

“Ho la sensazione costante di essere giudicata male dagli altri. Ho molti amici, con alcuni dei quali ho un rapporto davvero profondo. Il problema sono gli altri, soprattutto le persone che conosco in modo superficiale: mi basta pochissimo per sentirmi in soggezione e bloccarmi davanti a loro. In questo caso sento di apparire ridicola, ho la sensazione di essere tollerata in loro compagnia, ma derisa non appena mi allontano. Vorrei liberarmi dalla paura costante del giudizio degli altri e smettere di avere vergogna di qualsiasi cosa, che sia mangiare in pubblico, discutere con altri o sostenere la mia opinione. Quando sono con persone che conosco poco il disagio è enorme, mi vergogno veramente di tutto e mi blocco. Vorrei smettere di sentirmi stupida, impacciata e costantemente inadeguata. Non ce la faccio più. Cosa posso fare?

Quante volte ci è capitato di fare qualcosa e di chiederci: “Chissà cosa ne penserà…!”, “Chissà cosa diranno di me …”, oppure “E adesso, che figura ci faccio con …”. Spesso ci preoccupiamo di ciò che gli altri pensano di noi e tendiamo ad allontanare i giudizi negativi, che sono fonte di disagio e frustrazione. Siamo invece orientati a ricercare i pareri positivi (da parte di genitori, fratelli, amici, colleghi, partner, etc.), che aumentano la nostra autostima e allontanano sofferenza e delusione. Ricerchiamo quotidianamente l’approvazione da parte degli altri e vorremmo essere giudicati positivamente e apprezzati da chi ci circonda. A volte, per alcuni di noi, diventa necessario seguire il giudizio altrui: o ci adeguiamo o ci sentiamo criticati, giudicati e spesso anche evitati; ma è anche vero che le persone con cui interagiamo quotidianamente sono davvero molte e quindi è inevitabile che prima o poi qualcuno finisca per giudicarci. Sarebbe più opportuno seguire quello che desideriamo e mostrarci per ciò che realmente siamo, infischiandocene del giudizio altrui, ma purtroppo non è sempre così semplice. Spesso il giudizio degli altri ci influenza molto, al punto che iniziamo a leggere i comportamenti, gli sguardi e le parole altrui come un “termometro sociale”: se quella persona sorride vuol dire che vado bene, altrimenti c’è qualcosa che devo cambiare. Quando abbiamo paura del giudizio altrui siamo sempre noi a metterci in discussione, siamo sempre noi quelli sbagliati e per questo siamo noi a dover cambiare qualcosa che non va. La relazione finisce quindi per passare da un estremo all’altro: dapprima ci concentriamo totalmente su chi abbiamo di fronte per piacergli, dopo di che fondamentalmente adottiamo due comportamenti che in entrambi i casi vanno a nostro discapito:

  1. se la relazione va a buon fine ce lo dimentichiamo quasi subito e nelle successive interazioni sociali ricominciamo da capo, come se non trattenessimo le informazioni circa la nostra adeguatezza e il nostro valore. Ogni contatto con gli altri diviene quindi fondamentale per ricordarci o confermarci il nostro valore;
  2. se la relazione fallisce, tendiamo a cadere nel “Tanto lo sapevo che sono sbagliato, che non valgo nulla, etc.”,  finendo per autocommiserarci o andando a cercare ciò che non ha funzionato, ovviamente per colpa nostra.

Se gli altri ci giudicano male, la colpa è dunque nostra; non è un po’ esagerato?

Di fatto, però, quando abbiamo bisogno di approvazione da parte degli altri, tendiamo ad assumerci la responsabilità del fallimento delle relazioni, arrivando a pensare “Non posso ammettere che la colpa sia dell’altro, io ho bisogno che lui mi apprezzi. Quindi, sono io ad essere sbagliato e l’altro fa bene a giudicarmi, perché è lui che sa cosa è più giusto.” Nella paura del giudizio rientrano quindi due componenti fondamentali: il bisogno di approvazione (“Devo avere conferme in merito alla mia adeguatezza”) e la paura della critica (“Temo di essere posto di fronte ai miei limiti e alle mie mancanze”). La critica va a minare fortemente la nostra parte più intima, la nostra identità.

La paura del giudizio ci fa stare sempre in allerta, pronti a monitorare ogni segnale interpretato come svalutante, in un costante lavorio mentale che ci costa molta energia e che compromette il nostro benessere. Quando diamo più importanza al giudizio degli altri non siamo spontanei, tendiamo ad assumere un atteggiamento passivo, abbiamo una scarsa autostima e ci sentiamo insicuri; il giudizio degli altri finisce per diventare il nostro giudizio.

Spesso chi teme il giudizio altrui si rende conto che questa paura invalida e compromette la qualità della sua vita. Diventa quindi importante imparare ad affrontare e superare questa paura, spesso associata ai disturbi d’ansia, ai disturbi ossessivi, alla fobia sociale e al perfezionismo patologico.

Per chi fosse interessato ad approfondire le tematiche relative alla paura di essere giudicati dagli altri con la dott.ssa Paola Marinoni, psicologa a Saronno, è possibile chiamare il numero 340/2871971 oppure mandare una mail all’indirizzo info@psicologasaronno.it per prenotare un primo colloquio gratuito. E’ possibile consultare la pagina dei contatti.

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