Devo essere perfetto!

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28 Ottobre 2013

" Mi vergogno.. Mi vergogno davvero tanto...  Sono sempre più fissata con l'ordine e la pulizia. Sono cresciuta in una famiglia dove tutto doveva essere perfettamente in ordine. Se c'era una sedia fuori posto o un cassetto in disordine erano drammi... Io pensavo che non fosse indispensabile avere sempre la casa perfetta, l'importante era godere di ciò che mi circondava. Ma da quando mi sono sposata ho scoperto che anche per me la pulizia e l'ordine sono diventati eccessivamente importanti. Continuo a pulire tutto il giorno, non esco di casa fino a che tutto non è splendente come dico io. Non sopporto l'idea di uscire la mattina e di trovare, al mio ritorno, casino in casa. Sto anche fino all'una di notte a lavare per terra o a lucidare uno specchio. Penso che la mia casa debba sempre essere in ordine, lucidata e senza un granello di polvere. Anche perché, cosa penserebbe un ospite entrando nella mia casa, se fosse disordinata e sporca? Il problema è che questo si ripercuote sulla mia vita familiare e un po' in generale su tutto. Mio marito è stanco di dover aspettare ogni volta che io pulisca la casa prima di poter uscire; sempre più spesso litighiamo perché io mi arrabbio con lui se lascia qualcosa fuori posto. Difficilmente porto a spasso mio figlio, che ha 9 mesi, perché quando ho finito di lustrare tutto, ormai è tardi per uscire. La casa non è mai perfetta come vorrei. Io, intanto, sono sempre più stanca. Sono esausta. Non ce la faccio più."

Il mondo in cui viviamo ci esorta continuamente ad avere prestazioni elevate. Sin da quando siamo bambini, i nostri comportamenti vengono giudicati e spesso corretti dagli altri. Quando cresciamo, continuiamo ad essere valutati, ricevendo critiche o elogi. Impariamo che, per essere apprezzati dalle persone che ci stanno accanto, dobbiamo soddisfare dei precisi standard di comportamento. Apprendiamo anche che i nostri errori possono avere delle conseguenze negative: lo scherno, la presa in giro, l'esclusione da gruppi più o meno strutturati. Oltre alle richieste che provengono dall'ambiente esterno, molte persone avvertono un impulso interiore a raggiungere e a mantenere elevati livelli di rendimento. Ciò non rappresenta necessariamente un sintomo di perfezionismo, ma solo l'intenzione di migliorarsi.

Quindi, cosa si intende con il termine "perfezionismo" e in cosa esso si distingue dal desiderio di incrementare le proprie prestazioni?
Frost sostiene che il perfezionismo è caratterizzato da alcuni aspetti specifici:
- una esagerata preoccupazione di commettere errori, ovvero la tendenza a considerare ciascun errore come un fallimento personale. Sbagliare significa automaticamente essere giudicati negativamente da se stessi e dagli altri;
- standard personali irragionevoli, ovvero la tendenza a porsi obiettivi troppo elevati, il cui mancato raggiungimento è indice della propria incapacità;
- insicurezza, ovvero la sensazione costante di non aver fatto il proprio dovere. Generalmente, chi è insicuro impiega molto tempo a svolgere qualsiasi compito, o ne controlla continuamente la corretta esecuzione, o ancora, ripete più volte le medesime azioni;
- bisogno di organizzazione, ovvero la tendenza ad essere eccessivamente precisi e a preoccuparsi troppo della pulizia e dell'ordine;
- elevate aspettative e critiche da parte dei genitori: questo elemento può contribuire allo sviluppo di tendenze perfezionistiche.

Il perfezionismo può creare notevoli difficoltà in diversi ambiti della vita quotidiana:
- il rendimento scolastico e lavorativo: alcune persone tendono ad essere estremamente esigenti sul lavoro, imponendo degli standard troppo rigidi a se stessi e ai propri collaboratori. Ad esempio, un responsabile del personale fissato con la puntualità, potrebbe perdere le staffe ogni volta che un dipendente arriva in ufficio con qualche minuto di ritardo.
- pulizia e gusti personali: le persone che si preoccupano eccessivamente per la pulizia e l'ordine possono arrivare a dedicarsi completamente a queste attività, trascurando tutte le altre. Così pure, coloro che hanno convinzioni rigide ed immodificabili, avranno difficoltà ad andare d'accordo con persone che la pensano in maniera differente.
- organizzazione: chi ritiene che tutto debba essere sempre perfetto e ben organizzato, può arrivare a vivere in funzione di ciò. Ad esempio, alcune persone passano gran parte del tempo a pianificare ogni singolo impegno e a stilare e a correggere continuamente la lista delle cose da fare.
- scrittura: coloro che temono di commettere errori quando scrivono, possono arrivare ad impiegare ore per compilare un modulo o scrivere una lettera. Ad esempio, uno studente con tendenze perfezionistiche potrebbe arrivare a non riuscire a completare una prova scritta nel tempo prestabilito;
- aspetto fisico: i disturbi del comportamento alimentare sono sempre associati a standard rigidi in fatto di peso corporeo e di aspetto esteriore, ma anche chi non presenta tali patologie può avere comportamenti simili. Alcune persone, ad esempio, si preoccupano eccessivamente per il loro abbigliamento, impiegando ogni giorno parecchio tempo per decidere cosa indossare, provando diverse "combinazioni", alla ricerca di quella perfetta;
- salute e igiene personale: alcune persone sono eccessivamente attente al proprio stile di vita. Ciò può comprendere, ad esempio, un'eccessiva meticolosità nella scelta dei cibi, un'esagerata attività fisica, la richiesta di continui controlli e/o esami medici. Alcune persone sentono il bisogno di lavarsi continuamente o di evitare il contatto con qualunque cosa che considerano infetta.

Il perfezionismo rappresenta un problema quando si accompagna ad un profondo malessere e pregiudica la possibilità di avere una vita normale.
E’ inoltre importante ricordare che il perfezionismo sembra giocare un ruolo di rilievo nell’eziologia, nel decorso e nel mantenimento di alcuni stati psicopatologici quali il Disturbo di Personalità Ossessivo-Compulsivo e i Disturbi dell’Alimentazione.

Per chi fosse interessato ad approfondire queste tematiche con la dott.ssa Paola Marinoni, psicologa a Saronno, è possibile chiamare il numero 340/2871971 oppure mandare una mail all’indirizzo info@psicologasaronno.it per prenotare un primo colloquio gratuito. E’ possibile consultare la pagina dei contatti.

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