La bulimia è un disturbo del comportamento alimentare caratterizzato da episodi in cui la persona ingurgita una quantità di cibo esorbitante per poi ricorrere a diversi metodi per non metabolizzarlo e, quindi, per evitare di ingrassare (vomito autoindotto, utilizzo di lassativi, purghe, digiuni e intenso esercizio fisico).
Tutto ciò è connesso a una spiacevole sensazione di non essere capace di controllare il proprio comportamento. L'episodio bulimico è caratterizzato dall'atteggiamento compulsivo con cui il cibo è ingerito e non dal desiderio di mangiare un determinato alimento. L'età d'esordio è indicativamente compresa fra i 12 e i 25 anni e colpisce prevalentemente soggetti di sesso femminile.
Un soggetto affetto da bulimia presenta le seguenti caratteristiche:
- ricorrenti abbuffate. Un’abbuffata è caratterizzata sia dal mangiare in un definito periodo di tempo una quantità di cibo significativamente maggiore di quello che la maggior parte delle persone mangerebbe nello stesso tempo ed in circostanze simili, sia dalla sensazione di perdere il controllo durante l'episodio (ad es. sensazione di non riuscire a smettere di mangiare o a controllare cosa e quanto si sta mangiando);
- ricorrenti ed inappropriate condotte compensatorie per prevenire l'aumento di peso, come vomito autoindotto, abuso di lassativi, diuretici, enteroclismi o altri farmaci, digiuno o esercizio fisico eccessivo;
- le abbuffate e le condotte compensatorie si verificano entrambe in media almeno due volte alla settimana, per tre mesi;
- i livelli di autostima sono indebitamente influenzati dalla forma e dal peso corporeo.
Le maggiori problematiche che caratterizzano i disturbi del comportamento alimentare sono l’importanza assegnata al cibo ed al proprio peso con priorità su tutti gli altri problemi personali. Il sintomo primario della bulimia è rappresentato da una costante ossessione nel tenere sotto controllo il peso e il cibo.
Le persone affette da bulimia nervosa spesso mancano di autocontrollo durante le ricorrenti abbuffate. I soggetti sono solitamente normopeso, nonostante qualche variazione, ed è proprio per questo che risulta difficile accorgersi dell’insorgere della patologia.
Il mangiare smodato e il purgarsi o il vomitare viene spesso fatto in segreto e può essere facilmente tenuto nascosto da una persona con un peso nella norma che si vergogna del proprio comportamento.
Frequentemente le crisi bulimiche sono seguite dalla messa in atto di comportamenti compensatori allo scopo di impedire l’aumento di peso, tra i più abituali è presente il vomito auto indotto.
Comportamenti frequenti di vomito portano alla perdita dello smalto dentale, aumento delle carie, ingrossamento delle ghiandole salivari.
Trattamento della bulimia
Il trattamento della bulimia prevede di:
- Ristabilire un comportamento alimentare adeguato, che sostituisca quello patologico;
- Sviluppare tecniche che consentano di evitare i fenomeni di perdita di controllo sul cibo e l'uso di comportamenti evacuativi;
- Modificare le convinzioni riguardo all'immagine corporea.
La prima parte del trattamento è finalizzata a normalizzare il peso e portare il paziente ad abbandonare i comportamenti di controllo del peso; la seconda parte è volta a migliorare l’immagine corporea, la valutazione di sé e i rapporti interpersonali; la terza prevede l’applicazione di procedure finalizzate a prevenire le ricadute, a mantenere i risultati raggiunti durante il trattamento e a preparare la fine della terapia.
Gli strumenti che risultano maggiormente utili per raggiungere questi scopi sono: il diario alimentare, alcune strategie di alimentazione, la modifica delle idee irrazionali su di sé e su gli altri.
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