Le domande allo psicologoMolto spesso le persone hanno idee o convinzioni errate in merito a cos’è una psicoterapia, a cosa serve, a chi può averne bisogno, alla sua durata e ai costi che comporta. Molte di queste credenze sono prodotte da scarsa informazione o dal fatto che ci si convince che ciò che vediamo in televisione o al cinema corrisponda sempre alla realtà. E’ importante disporre delle informazioni corrette per poter beneficiare di tutto ciò che la psicoterapia può offrire. Di seguito vengono smentite le principali idee erronee sulla terapia psicologica.
Dagli psicologi ci vanno i matti
Molte persone sono convinte del fatto che dagli psicologi ci vadano i matti, “quelli che hanno dei problemi gravi e che si vede che non sono normali”.
Nella mia esperienza clinica, così come nella vita privata, mi è capitato più volte di incontrare persone che avevano questa credenza. Spesso ci si vergogna di far sapere che si va dallo psicologo: “se le persone sapessero che sono in terapia, chissà cosa penserebbero di me!”. Si decide di intraprendere un percorso di psicoterapia per ragioni molto diverse. Alcuni si rivolgono ad un terapeuta per alleviare una sintomatologia, che può essere collegata ad un quadro psicopatologico (ad esempio depressione, ansia, abuso di sostanze, disturbi dell’alimentazione). Altri cercano un professionista che li aiuti ad affrontare importanti fasi di transizione (la perdita di un lavoro, un divorzio, la morte di una persona cara) o a modificare comportamenti problematici e maladattivi (ad esempio l’isolamento, l’evitamento di situazioni, frequenti scoppi d’ira).
Altri ancora hanno bisogno di aiuto per gestire le relazioni con gli altri, il lavoro e le responsabilità familiari, per affrontare una malattia organica, per promuovere un incremento delle proprie competenze relazionali o per gestire fattori di stress presenti nella loro vita.
Chiunque può beneficiare di un percorso di psicoterapia per diventare un miglior risolutore di problemi. La terapia ha lo scopo di produrre un cambiamento, qualunque sia la motivazione iniziale per cui la si intraprende.
Spesso le persone pensano che sia un segno di debolezza chiedere aiuto perché pensano di potercela fare da sole a gestire le difficoltà e i problemi. In realtà, richiedere aiuto può essere visto come un segno di intraprendenza, che comporta il raggiungimento di un buon livello di consapevolezza.
Lo psicologo mi farà sicuramente prendere dei farmaci
E’ opportuno chiarire che, a meno che non abbia una formazione medica e una specializzazione in psichiatria, lo psicoterapeuta non può prescrivere alcun tipo di farmaco. La terapia psicofarmacologica, pertanto, può essere prescritta solo da uno specialista, in seguito ad un consulto psichiatrico. Spesso è opportuno che tale percorso venga compiuto in concomitanza con quello terapeutico. Il trattamento psicofarmacologico può essere opportuno in alcuni casi, non in tutti i percorsi terapeutici. Ci sono anche molte situazioni in cui i farmaci non sono appropriati o necessari. Non esiste una regola generale secondo la quale tutte le persone che intraprendono un percorso psicoterapico dovranno anche assumere psicofarmaci.
Parlare con familiari o amici è efficace come andare da uno psicologo
Quando si affronta un difficile momento di vita può essere utile parlare e confrontarsi con familiari e amici di cui ci fidiamo. Così facendo, possiamo ricevere sostegno e supporto. Parlare con uno psicologo, però, è qualcosa di diverso. Innanzitutto lo psicologo ha alle spalle anni di formazione ed esperienza, che gli consentono di comprendere e trattare problematiche anche complesse. Le tecniche utilizzate in seduta sono il risultato di anni di ricerca e di studi empirici costantemente in divenire. Uno psicologo può formulare commenti o proporre osservazioni simili a quelli che riceviamo da coloro che abbiamo intorno, ma con una tempistica, una messa a fuoco e una neutralità differenti. Inoltre, lo psicologo è tenuto al segreto professionale.
Ci sono casi in cui questa regola non vale, ad esempio “nelle situazioni che prospettano gravi pericoli per la vita o per la salute psicofisica del soggetto e/o di terzi” (Art. 13 del Codice Deontologico degli Psicologi Italiani). A parte i casi particolari sopra menzionati, tutto ciò che viene riportato in seduta dal paziente rimane riservato. Il ruolo dello psicologo non è quello di fornire consigli o di prendere decisioni al posto del paziente, bensì quello di comprendere insieme al paziente qual è la radice dei suoi problemi e di trovare delle strategie più efficaci e funzionali per affrontarli.
È possibile risolvere i problemi e compiere dei miglioramenti se ci si sforza e si mantiene un atteggiamento positivo
Molte persone hanno tentato di risolvere i loro problemi autonomamente per settimane, mesi o addirittura anni prima di iniziare la psicoterapia, ma hanno scoperto che ciò non era sufficiente. Decidere di intraprendere un percorso di psicoterapia non significa fallire. Al contrario, rivolgersi ad un terapeuta significa avere il coraggio di ammettere che si ha bisogno di aiuto: ciò è un segno di forza, non di debolezza e rappresenta il primo passo verso la ricerca di benessere. Affrontare un percorso di terapia con una buona motivazione e con un atteggiamento propositivo rappresenta sicuramente un buon punto di partenza. Sforzarsi di far andare bene le cose ed essere positivi non è però sufficiente. Lo scopo della terapia è identificare gli elementi che mantengono il disagio e individuare nuove strategie che consentano di gestire le difficoltà in modo più sano e funzionale.
Il lavoro dello psicologo consiste solo nell'ascoltare le persone mentre si sfogano, quindi perché dover pagare qualcuno solo per ascoltare i miei lamenti?
Il lavoro dello psicologo non consiste solo nell’ascoltare passivamente i problemi e le difficoltà di chi gli sta di fronte. Certo è che generalmente uno psicologo spesso inizia il processo di psicoterapia chiedendo al paziente di descrivere il problema che lo ha portato nel suo studio. Ma questo è un punto di partenza. Lo psicologo raccoglie informazioni di varia natura, in merito alla storia e alle diverse aree di vita, alle risorse del paziente e alle strategie utilizzate fino a quel momento per cercare una soluzione ai problemi.
La psicoterapia è un processo interattivo, collaborativo, basato sul dialogo e sull'impegno attivo del paziente nel processo condiviso di problem-solving. Lo psicologo può dare compiti a casa in modo che si possono praticare le nuove abilità apprese e si possano sperimentare in vivo strategie o schemi cognitivi e comportamentali più funzionali e maggiormente adattivi. Il terapeuta e il paziente assumono uguale responsabilità nella risoluzione dei problemi del paziente attraverso tutte il processo terapeutico: dalla definizione degli obiettivi, alla pianificazione dei compiti a casa, al monitoraggio dei progressi, alla formulazione di strategie di prevenzione delle ricadute.
Lo psicologo attribuirà la colpa di tutti i miei problemi ai miei genitori o alle mie esperienze infantili
Una componente della psicoterapia potrebbe comportare l'esplorazione delle esperienze infantili e degli eventi significativi che si sono verificati nella vita del paziente. Le informazioni relative al contesto familiare possono aiutare il paziente e lo psicologo a capire percezioni e sensazioni, ad individuare le strategie di coping attuali, le modalità cognitive e comportamentali sviluppatesi nel corso degli anni. L'obiettivo non è quello di trovare "un colpevole" su cui far ricadere la responsabilità di difficoltà e problemi. Lo scopo di guardare al passato è quello di comprendere meglio il presente e poter attuare cambiamenti positivi per il futuro. Tuttavia, in alcuni casi lo psicologo potrà scegliere di concentrarsi principalmente sul problema attuale. Durante il percorso di psicoterapia è possibile imparare ad integrare le tecniche apprese e a utilizzare nuovi strumenti che ti aiuteranno a cambiare i pensieri e i comportamenti che contribuiscono a mantenere il problema attuale.
Gli psicologi giovani hanno poca esperienza e non sono abbastanza bravi
A volte mi è capitato, durante il primo colloquio, che la persona si sedesse davanti a me e dicesse “Ah, ma Lei è giovane! Mi aspettavo una persona più grande, con più esperienza!”
Gli psicoterapeuti che lavorano da un anno hanno ovviamente meno esperienza rispetto a quelli che praticano la professione da più tempo. Ma cosa rende un professionista bravo, competente ed esperto? Esperienza non è sempre sinonimo di bravura o competenza. Si può lavorare per anni e anni sempre nello stesso modo, chiusi nella propria rigidità e scarsamente aperti al confronto. A mio parere ciò che rende competente un professionista è la sua formazione, il costante aggiornamento, il confronto con i colleghi, l’attenzione all’etica, l’onestà, l’umiltà di mettersi sempre in discussione.